Home / News / Architectura /
Se pensavate che una soluzione moderna come il pavimento sopraelevato non avesse niente in comune con i luoghi di culto, siamo qui per dimostrarvi il contrario!
Ve lo raccontiamo attraverso le parole dell’arch. Luigi Corti dello studio Agape che, nella sua relazione “EDIFICI STORICI E VINCOLATI: SOLUZIONI TECNICHE INNOVATIVE NON INVASIVE CHE SALVAGUARDANO LA MEMORIA, RIVESTENDO SOLUZIONI IMPIANTISTICHE A SECCO CON MATERIALI DI PREGIO”, parla del ruolo centrale del pavimento sopraelevato Nesite nella ristrutturazione di un edificio di culto di Milano.
Esterno chiesa S. Michele e S. Rita, Milano
«Il progetto preso in esame» – esordisce l’arch. Corti– «riguarda il risanamento conservativo della chiesa di S. Michele e S. Rita, nella periferia sud‐ovest della città.
La pavimentazione della chiesa parrocchiale è stata riconosciuta come elemento fondamentale della liturgia, ed elemento caratterizzante l’edificio stesso.
L’idea di non demolire la pavimentazione esistente, ma investire su una soluzione innovativa a pannelli radianti sopraelevati, è stata positivamente condivisa sia dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici della Regione Lombardia, sia dalla Commissione Arte Sacra della Curia Arcivescovile di Milano.»
Pavimentazione originale della chiesa
Il risanamento conservativo è l’insieme di attività finalizzate a restituire ad un edificio la propria funzionalità e/o a dotarlo degli standard previsti dalle normative vigenti. Tale intervento apporta il miglioramento funzionale, statico e igienico dell’immobile, permettendo al contempo di eseguire modifiche sia alla struttura che alla planimetria.
«La soluzione pensata e proposta nel progetto» – continua – «derivava da scelte di base che sono state ritenute imprescindibili, quali:
- l’utilizzo di un sistema di pavimentazione sopraelevata che potesse bene integrarsi con un riscaldamento a pannelli radianti sopraelevati, avendo nel contempo a disposizione nell’intercapedine del sistema di spazi flessibili per la distribuzione di altri impianti a vista e ispezionabili (elettrici, fonici, idrici, ecc.);
- l’utilizzo di piastrelle nel formato 60cm x 60cm, ritenute idonee per ottenere una pavimentazione non eccessivamente frazionata e consentisse la realizzazione di un disegno proprio per uno spazio liturgico.»
Inizio posa
Le esigenze progettuali implicavano, quindi, non solo la fruizione dei consueti vantaggi del pavimento sopraelevato (versatilità, ispezionabilità, facile manutenzione ecc.), ma anche l’integrazione di un sistema di riscaldamento a terra che non alterasse queste prerogative.
Si è, di conseguenza, deciso di proseguire con l’installazione del sistema Diffuse, il pavimento radiante ad elevata efficienza energetica che mantiene la totale accessibilità grazie alla posa a secco.
Stabilità – ispezionabilità – flessibilità sistema Diffuse
«I pannelli della pavimentazione» – conclude arch. Corti – «sono stati poi accoppiati con una ceramica che poteva riprodurre con fedeltà l’eleganza del Ceppo di Gré, roccia tipicamente italiana caratterizzata dalla presenza di grandi “ciottoli”, che ben si sposasse con il rivestimento in travertino alle pareti e la pavimentazione a mosaico dell’altare, entrambe da mantenere.
Il disegno della nuova pavimentazione è stato espresso con quattro cromatismi di colore.»
Schema disegno nuova pavimentazione
RISULTATO FINALE