Home / News / Architectura / MEI Genova, la fissa dimora dell’emigrazione italiana
Un raccoglitore di destini “in partenza”, punto di riferimento nei secoli per pellegrini e viaggiatori. La Commenda di San Giovanni di Prè, complesso tra i più antichi della città di Genova, accoglie oggi il suo ultimo ospite: il nuovo Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI). Immersivo e sensoriale, lo spazio racconterà le tante storie della stessa storia – l’emigrazione – dal grande esodo italiano a fine ‘800 fino ai “cervelli in fuga” di oggi.
MEI Genova, le radici del progetto
Il museo nasce in uno dei monumenti più suggestivi di Genova, la Commenda, complesso fondato nel 1180 dai Cavalieri Gerosolomitani, che aggiunge alla bellezza del luogo un importante valore evocativo. L’edificio infatti, da sempre luogo di accoglienza, ha assorbito nei secoli le memorie dei migranti che lasciavano la propria terra per affrontare l’ignoto.
Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana dunque all’interno di un contesto quasi millenario ricco di trascorsi, che ora saranno consegnati alle generazioni future attraverso un allestimento multimediale e interattivo. Una memoria migratoria da (ri)vivere quindi, il concept espositivo parte dall’idea di presentare il museo in modo coinvolgente ed emozionale, trasformando il percorso di visita in un’esperienza immersiva, nella quale sperimentare l’avventura dell’emigrazione.
Uno spazio hi-tech racchiuso in una cornice architettonica di oltre 800 anni, l’allestimento del MEI contrasta volutamente l’altra anima del progetto, rappresentata dalla significativa opera di restauro conservativo. La Commenda infatti è stata “portata nei giorni nostri” da numerosi interventi sul piano energetico e normativo, pur rimanendo “la stessa di sempre”. Affiancare invece di sostituire, i lavori di rinnovamento hanno previsto l’utilizzo di tecniche costruttive non invasive, eseguite nel pieno rispetto del manufatto storico-artistico.
MEI, il pavimento sopraelevato nel XII secolo
Impiantistica, raccordatura del piano di calpestio e conservazione della pavimentazione originale, il pavimento sopraelevato la risposta a tutte queste esigenze. Per il progetto infatti è stato scelto il nostro sistema 4.0 con finitura in resina, nel formato 60×60 e 60×120 cm, sviluppato in una soluzione custom sia nell’estetica che nei dettagli tecnici.
L’integrazione del sistema pavimento nel progetto, che contempla importanti opere impiantistiche, ha innanzitutto minimizzato l’ingombro delle canalizzazioni, di fatto celate nell’intercapedine, agevolando l’ispezionabilità. La sua installazione poi, ha consentito di eliminare i dislivelli esistenti tra i diversi ambienti, promuovendo un accesso sicuro e senza barriere per i visitatori diversamente abili.
La pavimentazione flottante del MEI, infine, è stata completata con la realizzazione di un’asola in vetro in corrispondenza delle colonne, che rende visibili i basamenti e la pavimentazione di fondo in acciottolato.
#AspettandoilMEI, l’inaugurazione del museo è prevista per fine aprile 2022.